Tuta, stivali, guanti, bagagli ed infine il casco e la trasformazione della tua vita è completata, come in un’esperienza extra corporea, sei come il cavaliere che sale sul suo destriero.
La guardi, le sorridi pensieroso, poi decidi che è il momento di partire, scavalli orgoglioso, le chiedi di ruggire abbassi la tua maschera e voli.
Ti unisci al branco pronto ad emigrare come gli uccelli di stagione, senti di far parte di qualcosa, sei fiero, ed insieme ad altri uccelli voli sereno verso “altrove”.
Altrove è un posto simile all’isola che non c’è di peter pan, è il luogo dove esce fuori il bambino che è in te, è anche il luogo che mette in luce i lati migliori del tuo essere.
Altrove non è mai dove ti trovi, è il continuo ed incessante muoversi verso.
Volando ti guardi attorno e vedi sorrisi tirati a mezza bocca di chi come te si nasconde impenetrabile dietro l’oscura maschera. Sai esattamente l’espressione che c’è lì dietro perchè la stai vivendo anche tu in un connubio di sensazioni forti.
Non serve parlare, basta un cenno per capirsi, è come se la semantica fosse regolata da quelle sensazioni condivise.
A volte poi il passo si fa svelto e tu decidi per te se entrare nella giostra a sfidare te stesso. Entri quindi in uno stato di concentrazione, non puoi sbagliare e le variabili sono tantissime. Devi avere la coscenza di capire quando osare e quando proprio non è il caso, ne il momento. Devi avere l’umiltà di saper abbandonare la giostra se ne è il caso. Tu dai le direttive, ma lei da i responsi ed il gioco si fa in 2.
Qualche volta allenti il passo e ti stacchi dal branco per scelta o per casualità, inizia così un’esperienza tra le più belle:
Sei libero !
Libero dal tempo, dai luoghi, dai pensieri, libero dall’essere, dall’apparire, dal giustificare, dal dimostrare. Sei tu lei una lingua d’asfalto ed attorno tutto il resto.
A passo sereno, ma deciso, penetri paesi, lingue, culture e luoghi molto diversi sentendoti lupo solitario.
Le persone ti guardano, a volte t’invidiano a volte ti additano, i bimbi ti salutano con gli occhi sbarrati e tu come un supereroe ai loro occhi ricambi sapendo che forse stai salutando un futuro lupo solitario.
Nel viaggio incontri altri lupi solitari o branchi che ti salutano riconoscendo la specie; a volte condividi parte della strada con qualcuno che non conosci ma c’è qualcosa di forte che ti accomuna ed ci si saluta come se ci si conoscesse, anche se non ci si è mai visti in faccia.
Durante la strada lei diventa un prolungamento del tuo corpo che solo la stanchezza riesce a dividere. Purtroppo non puoi andare oltre, il tempo ti ha catturato e ti ha rimesso in gabbia, devi ritornare ad essere ciò che non sei, incastrato negli schemi sociali.
Aspettando di tornare in volo…..