Ott 272008

A volte capita che l’utente un po’ più smaliziato si chiede: “Ma perché Google da tutti questi servizi gratuitamente ?”
Semplice…..ci guadagna 😉

Il maggior affare di Google è Adwords; questo è riuscito ad imporsi grazie all’alta visibilità garantita dai risultati organici. Da sempre la forza di Google è data dall’attendibilità e pertinenza dei risultati forniti. Il continuo sforzo è nel cercare di fornire risultati/risposte sempre più puliti dallo spam.

Larry Page alla domanda di una giornalista che gli chiedeva qual’è il miglior motore di ricerca ha risposto: “Dio perché sa risponderti prima che tu chieda”.
Ma per poter rispondere su tutto devi sapere, e come Dio non devi avere limiti alla conoscenza, quindi devi poter accedere alle informazioni di tutto e tutti.
Per questo Google con i suoi servizi e la sua politica Do ut des offre molto apparentemente in cambio di niente.

Facciamo un esempio molto eloquente:

Nella navigazione client-server gli unici attori sono appunto il client ed il server che si parlano per scambiarsi informazioni e non è previsto neanche l’ascolto da parte di terzi attori; così nella navigazione tra browser e server web non c’è modo, da parte di terzi, di sapere e registrare le informazioni scambiate, a meno di hacking.

Google ha rilasciato gratuitamente Analytics, su cui ha investito molto per affermarlo come migliore strumento di web analisi gratuito. Analytics richiede di essere messo in mezzo alla navigazione tra utente e sitoweb per poter funzionare e registrare tutto sulla navigazione.
In questo modo offre un servizio molto buono al webmaster o SEO del sito web in questione, ma al tempo stesso può migliorare il proprio servizio principale Google Search; come ? Per esempio calcolando qual’è la frequenza di rimbalzo di una determinata pagina in relazione ad una determinata parola cercata.
In pratica la frequenza di rimbalzo è un valore in percentuale che indica quanti utenti sono arrivati su una pagina del sito, proveniendo da un altro dominio, e dopo poco sono usciti dal sito senza richiedere altre pagine.
In pratica questo è per Google un indice di non pertinenza della pagina in relazione alla chiave che ha condotto lì l’utente. In questo modo riesce ulteriormente a scremare i risultati organici della SERP.

Questo è solo un esempio di cosa può voler dire giocare con i dati a disposizione ed incrociarli per giungere a conclusioni che pongono in situazioni di vantaggio.
Noi tutti siamo disposti ad offrire a google piccole informazioni che non ci costano nulla senza avere la corretta percezione di cosa comporti su grande scala e sul lungo termine.

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