Questa sera per una serie di coincidenze mi sono ritrovato solo con la moto dall’altra parte di Roma, ma non mi andava di tornare a casa e così mi sono fatto un giro. Quello che si può vedere in giro il venerdì sera in una grande città come Roma è qualcosa di assolutamente fantastico.
Sguardi stanchi, visi eccitati per un appuntamento, divertiti per una festa, arrabbiati per un litigio. Passi rumoroso nella notte tra puttane e spose, tra spavaldi e timidi, tra ricchi e poveracci, ma tutti, ma proprio tutti uno sguardo te lo rivolgono; per curiosità, per invidia, per ammirazione, per contestazione, per passione ci sono mille motivi per rivolgerti uno sguardo più o meno lungo. E allora senti forte che esisti, la gente ti vede e ti nota.
Mentre sfrecci sicuro travestito da supereroe che non lascia trasparire alcun segno di debolezza la città ti sembra più piccola e le distanze brevi. Poi ti fermi ad un semaforo, ti giri a destra e c’è magari una famiglia con il figlioletto attaccato al vetro che guarda la moto e poi te. Ti giri a sinistra è c’è un gruppo di 3 ragazze che sono in libera uscita dalla loro quotidianità che allegre ti guardano e tra di loro commentano sghignazzando qualcosa su di te. Il tuo sguardo è profondo e in qualche modo le colpisce, tu sei sicuro di te, loro data la superiorità numerica si sentono capaci di provocare anche solo per gioco. Tu uomo sei fortemente attratto, ma la tua anima ha già ciò che le serve….frizione prima Gaaassssssssss.
Viaggi veloce e leggero tra le auto come un angelo volteggerebbe a mezz’aria tra un gruppo di persone, la strada scorre leggera fino al benzinaio. Lì un altro angelo, ma senza moto, vende il suo corpo, anche lei ti guarda, ma non come un potenziale cliente, ma probabilmente come un canarino in gabbia vede avvicinarsi alla finestra un passerotto.
E’ bellissima, vorresti portarla con te, senza aprire bocca vorresti solo tenderle la mano per aiutarla a salire come se sapessi esattamente ciò di cui ha bisogno. In quei 10 secondi in cui gli sguardi si incrociano senza malizia c’è l’intesa di chi ha bisogno l’uno dell’altro. Addio angelo della notte, il supereroe non è poi così eroe.
Con uno sguardo in più nel cuore riprendi la strada verso il vivere comune pensando che certe volte vorresti non uscire mai da quel travestimento che nasconde bene l’essere mediocre che sei. Così fai un’ultima volata più rapida perché hai bisogno di scaricare quell’insoddisfazione recondita che un timido represso cova negli anni. A volte una bella piega è come un antidolorifico per l’anima.
E’ ora di tornare ad essere chi sei.
E’ come svegliarsi da un bel sogno, resti un po’ deluso perché avresti preferito fosse la realtà, vorresti riaddormentarti per continuare a sognare, ma sai che ormai sei sveglio e ti devi alzare.
Allora pensi:
Devo continuare a respirare, perché domani il sole sorgerà, e chissà la marea cosa può portare
P.S.: Queste parole non pretendono di descrivere il modo di vedere dei centauri, è solo un diario di sensanzioni vissute personalmente una sera malinconica.
martedì, 30 Giugno 2009 alle 00:30
Voglio farti i miei complimenti: sei riuscito a trattare un argomento di per sè semplice con una sensibilità estrema…
Che dirti,se non “BRAVO!”?
Semplice,che ti invidio profondamente: stasera ho fatto anch’io un giro in moto,spinto dalla forza della malinconia, e pensavo di scrivere qualcosa al riguardo,ma tu c’hai pensato prima,e sei riuscito molto bene nel tuo intento.
Ancora complimenti!
Niko
domenica, 24 Gennaio 2010 alle 19:44
Quanto è vero quello che hai scritto.